Mostra sub/consciousness a Rapallo
Dairo Vargas ed i suoi allievi dell’associazione Anfass Villa Gimelli
Rapallo, che raramente viene associata all’arte, ha ospitato un laboratorio creativo ed un evento, che vi lasceranno traccia. Grazie a The Art Partners, una piattaforma professionale d’arte, fondata a Londra da due giovani specialiste russe, Anastasia Petrovskaya e Maria Korolevskaya, la tranquilla città ligure, affacciata sul Golfo del Tigullio, dal 2017 ospita, nell’ambito del progetto Untapped Residency, artisti di nazionalità diverse per soggiorni, che permettano loro di esplorare, sperimentare, e dunque creare nuovi lavori in una realtà diversa e stimolante. Il residente di quest’anno è stato il giovane artista colombiano, attivo a Londra, Dairo Vargas, uno dei talenti già ben conosciuti ed in ascesa nella capitale britannica, dove i suoi paesaggi astratti e i poetici, sfumati ritratti sono stati esposti anche alla galleria Saatchi Art. La storia di questo ragazzo comunicativo e pieno di vita, parla di un’infanzia povera in Colombia, che già dall’adolescenza viene riscattata dall’arte.
Il talento e il trasferimento a Londra gli permettono di studiare al Kensington and Chelsea College of Art, dove si diploma nel 2008. Ma Dairo, anche nell’effervescente ambiente artistico londinese, non dimentica le proprie radici e, neppure, come mi ha rivelato, la depressione di cui ha sofferto giovanissimo nel suo paese d’origine, depressione curata da solo proprio grazie all’arte. In quel contesto e a quell’epoca era infatti sconveniente, impossibile, parlarne ed esternarla. Così, parallelamente all’ attività artistica, anzi in un’armoniosa integrazione ed interconnessione con essa, Vargas si è impegnato in molte iniziative, volte ad aiutare persone sofferenti di disagi mentali e di altre patologie inibenti. Egli utilizza la sua arte, le sue conoscenze per supportare bambini ed adulti, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo delle varie capacità dell’individuo e la riabilitazione. In Colombia, dove torna regolarmente, ha iniziato la campagna #TheArtListens, tenuto seminari e workshop per oltre 1400 persone in scuole di campagna e cittadine, in campi militari ed università. Ora si prepara a partire per il Nepal, nell’ambito di un progetto teso ad aiutare e riscattare bambini, ridotti in schiavitù o costretti alla prostituzione.
L’incontro a Londra con Anastasia e Maria ha fatto nascere l’idea del soggiorno a Rapallo, da dedicare non solo alla propria “crescita” artistica, ma ad un progetto più vasto ed importante, in collaborazione con l’Associazione Anfass Villa Gimelli Onlus, che si occupa fin dal 1968 di persone con disabilità cognitive e sociali. Per due settimane Dairo Vargas ha dunque lavorato insieme agli ospiti della struttura, “creando una gran quantità di opere, esplorando l’uso di colori, tecniche, materiali, permettendo alle emozioni di prendere vita sulla carta”. Come ci dice ancora, “Questo progetto aumenta la coscienza della persona, l’arte è uno strumento di autocoscienza e scoperta, permette di migliorare l’autostima, la creatività e la confidenza in se stessi”.
Il risultato del periodo intenso e molto produttivo che, come sottolinea ancora Dairo, è stato guidato soprattutto dall’amore e dall’empatia, visto che non esisteva una lingua comune tra lui ed i suoi “allievi”, sono i lavori esposti per alcuni giorni (dal 25 settembre al 2 ottobre) nel Museo del Merletto della bella Villa Tigullio, appartenuta alla famiglia Spinola, circondata da un lussureggiante parco, da cui si apre un’impagabile vista sul golfo e sul promontorio di Portofino. In questi grandi quadri, che il pittore ha in qualche modo ispirato, mostrando la sua tecnica, attraverso ritratti da lui realizzati, con una serie di esercizi sugli effetti del colore, sul dipingere foglie e fiori, si esprime davvero quello che vuole significare SUB/SUBCONSCIOUSNESS, il titolo dato a tale, purtroppo breve, mostra. Nell’ammirarli, pare di entrare in un vortice di emozioni, di sensazioni, di forme e colori, che esprimono con potenza, drammaticità, ed insieme poesia e dolcezza, quanto la voce spesso non riesce a trasmettere.
Claudia Sugliano